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LEONARDO DA VINCI E L'ADORAZIONE DEI MAGI

Titolo dell'opera: Adorazione dei Magi

Data di produzione: 1481

Dimensioni: 2,46 x 2,43 m

Conservato presso: Galleria degli Uffizi

Soggetto: Celebrazione dell'Epifania

Tecnica: Colori ad olio

Attribuzione: Leonardo da Vinci

adorazione dei magi opera di Leonardo da Vinci

Descrizione dell'opera

 

Il dipinto aveva come tema l’Adorazione dei Magi, in sostanza si tratta della celebrazione della festa dell’Epifania in cui, secondo Sant’ Agostino, tutti i popoli rispondono alla chiamata di Cristo. 

 

"Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».

All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.

Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele»....

( Vangelo secondo Matteo 2, 1-11)

 

La Festa dell'Epifania celebra il momento in cui, secondo la tradizione cristiana, i Tre Re Magi o i Tre Saggi visitarono Gesù bambino, portandogli doni di oro, incenso e mirra. L'Epifania è considerata una delle festività cristiane più antiche ed è celebrata in molte parti del mondo con varie tradizioni e pratiche.

 

La visita dei Magi, o dei Tre Re Magi, è un episodio evangelico narrato nei Vangeli del Nuovo Testamento della Bibbia cristiana, particolarmente nel Vangelo di Matteo. Secondo la tradizione cristiana, i Magi, o Saggi, erano dei sacerdoti o astronomi provenienti dall'Oriente che, guidati da una stella cometa, arrivarono a Betlemme per adorare Gesù appena nato e offrirgli doni simbolici.

 

Chi erano i magi?

I "Magi" erano dei sacerdoti o studiosi che apparvero nel racconto della nascita di Gesù nel Nuovo Testamento della Bibbia, nel Vangelo secondo Matteo.

Secondo la narrazione, i Magi vennero dall'Oriente seguendo una stella che annunciava la nascita del "Re dei Giudei". Arrivarono a Betlemme chiedendo informazioni su dove potessero trovare il bambino appena nato per adorarlo.

Il re Erode, preoccupato per la possibilità di un nuovo re che potesse minacciare il suo potere, chiese loro di informarlo una volta che avessero trovato il bambino, sotto il pretesto di voler adorarlo anche lui. I Magi, seguendo ancora la stella, trovarono il bambino Gesù a Betlemme e gli offrirono doni simbolici: oro, incenso e mirra.

Dopo aver adorato Gesù, i Magi furono avvertiti in sogno di non ritornare da Erode e quindi tornarono alle loro terre per un altro percorso.

 

Nel racconto della natività nel Vangelo secondo Matteo, i "re magi" non vengono mai nominati. Tuttavia, nel corso della storia e nelle tradizioni cristiane, sono stati assegnati loro nomi basati su leggende e tradizioni popolari.

I nomi più comuni associati ai Magi sono:

 

Gaspare 

Viene spesso rappresentato come un anziano con la barba, portante l'incenso, che rappresenta la divinità di Gesù.

 

Melchiorre 

Di solito è rappresentato come un uomo anziano con una lunga barba bianca, portante l'oro, simboleggiante la regalità di Gesù.

 

Balthasar

Tadizionalmente rappresentato come un uomo di colore, portante la mirra, che simboleggia la morte di Gesù e la sua umanità.

 

 

dettaglio Adorazione dei Magi dipinto da Leonardo da Vinci

La preparazione dell'opera

Per questo tema Leonardo studiò una composizione molto complessa, con l'inserimento di molti personaggi, a volte anonimi e utilizzati solo come contorno scenografico, comunque tutti rappresentati con le proprie singolarità espressive, quasi a rafforzarne la potenza globale del messaggio. per creare quest'opera, Leonardo ha creando diversi disegni preparatori e, uno per tutti, quello della composizione generale, dove compare anche la capanna, conservato nel Cabinet des Dessins del Louvre (è uno dei sette dipartimenti del Museo del Louvre di Parigi, dedicato alle arti grafiche).

 

Da un punto di vista compositivo Leonardo fece sue le innovazioni ponendo la Sacra Famiglia al centro e i Magi alla base di un'ideale piramide che ha come vertice la figura di Maria. 

 

La forma pressoché quadrata della tavola gli permise infatti di organizzare la composizione lungo le direttrici diagonali, con il centro nel punto di incontro, dove si trova la testa della Vergine.

 

analisi adorazione dei magi di Leonardo

Descrizione dell'opera

 

L'opera di Leonardo rappresenta il momento emozionale più alto che rappresenta con precisione il momento esatto del messaggio cristiano.

 

I magi

Leonardo li ha inseriti davanti alla vergine inginocchiati che offrono in dono a Gesù oro, incenso e mirra. Sono leggermente avanti rispetto alla linea di Maria, quasi a prenderne la scena per sottolinearne l'importanza dell'evento.

 

Fondale

Leonardo costruisce un fondale non definito, quasi sfumato nei dettagli, dove colloca cavalieri, soldati in piedi e scene vorticose di cavalli e rovine architettoniche creando, in  definitiva, un fondo incerto e per certi aspetti, inquietante. 

 

sinistra 

E' indicata una costruzione, probabilmente in fase d'opera. Secondo alcuni osservatori, potrebbe trattarsi della nascita di un  un tempio, preceduto da due rampe di scale come il presbiterio di alcune chiese medievali (come ad esempio la scalinata di ingresso come ad esempio San Miniato al Monte a Firenze). Il tempio raffigurato dovrebbe rappresentare simbolicamente la pace che si raffronta, dal lato opposto del disegno, al turbine della probabile battaglia.

 

A destra

La battaglia è accennata ma è chiara nella sua identificazione. I disegni delle figure dei cavalieri, dei cavalli, sono grossolanamente marcati, quasi a voler farci capire che Leonardo voleva solo contestualizzare questi personaggi, senza però renderli espliciti ma semplicemente evocativi all'interno del tema. Oppure, più prosaicamente, la scelta di lasciarli abbozzati e non definiti per tornarci nuovamente in un futuro. In ogni modo questa scena crea "la confusione delle cose", forse quella confusione degli uomini che si incontrano e si scontrano attraverso una spirale violenta, dove i cavalli imbizzarriti che si impennano verso il cielo quasi a rappresentare l'inquietudine dell'individuo che non ha ancora colto il profondo e religioso messaggio cristiano di umanità e speranza. 

 

Maria:

Come si può notare, la vergine è collocata quasi in secondo piano, leggermente dietro la linea immaginaria prospettica centrale.

,, accenna un movimento rotatorio, con le gambe orientate a sinistra e il busto, nonché il volto, verso il Bambino a destra.

Sviluppò inoltre ulteriormente tale novità disponendo il corteo a semicerchio dietro alla Vergine, lasciando uno spazio vuoto, di forma più o meno circolare, nell'ideale centro dello spazio, dove si trova una roccia con un albero. Il leggero moto della Vergine sembra così propagarsi per cerchi concentrici, come un'onda generata dalla rivelazione divina. Il risultato è una scena estremamente moderna e dinamica, dove solo le figure in primo piano sono relativamente statiche, con uno studio intenso dei moti dell'animo e delle manifestazioni “corporee”.

 

il Bambino

Secondo alcuni esperti, il bambino colto nell'attimo che guarda verso l'esterno posto alla destra del quadro, potrebbe essere una scelta di Leonardo di rappresentarsi come tale. 

Il bambino è intento in un gesto che ciò ricorda l'atto sacro della benedizione, sottolineando quindi la grandezza divina ed extraterrena riconosciuta immediatamente dai Magi che, inginocchiandosi innanzi a lui, ne riconoscono la forza spirituale del messaggio dell "epifania" .

 

Lo sfondo 

è diviso in due parti dai due alberi, il primo un alloro simbolo di trionfo sulla morte (resurrezione) e il secondo una palma, simbolo della passione di Cristo, che dirigono lo sguardo dello spettatore in profondità. Qui si trovano alcune architetture in rovina.

 

1^ ipotesi

il Tempio di Gerusalemme. 

Era un edificio sacro di grande importanza nella religione ebraica, situato sul Monte del Tempio nella città di Gerusalemme. Ecco una descrizione generale delle principali caratteristiche e funzioni del Tempio:

Struttura e dimensioni 

Il Tempio era composto da diverse corti e cortili, con l'edificio principale situato al centro. L'edificio principale del Tempio era conosciuto come il Sanctum Sanctorum, o Santo dei Santi, ed era la parte più sacra del Tempio. Era costituito da una stanza rettangolare contenente l'Arca dell'Alleanza e il famoso velo del Tempio che separava il Santo dei Santi dal resto del Tempio. Il Tempio era costruito con pietra calcarea e ornato con marmo e oro.

Una delle principali funzioni del Tempio era quella di essere il luogo dove venivano offerti sacrifici rituali agli Dei da parte dei sacerdoti. Questi sacrifici includevano animali come agnelli, tori e colombi.
Il Tempio era anche un luogo di preghiera e adorazione per gli ebrei. I fedeli si radunavano al Tempio per pregare e partecipare a cerimonie religiose durante le festività e altre occasioni speciali.
 

Conservazione delle Leggi ebraiche

Il Tempio custodiva e proteggeva i Rotoli della Legge ebraica, inclusi i Dieci Comandamenti, che erano conservati nell'Arca dell'Alleanza nel Santo dei Santi.


Sacralità e importanza religiosa 

Il Tempio era considerato il luogo più sacro della terra per gli ebrei e rappresentava la presenza di Dio in mezzo al suo popolo. La costruzione e il mantenimento del Tempio erano visti come un'espressione della fedeltà e dell'obbedienza del popolo ebraico a Dio. E' stato distrutto più volte durante la sua storia. Il Tempio originale, noto come il Primo Tempio o Tempio di Salomone, fu distrutto dai Babilonesi nel 586 a.C. Il Secondo Tempio, costruito dopo il ritorno degli ebrei dall'esilio babilonese, fu distrutto dai Romani nel 70 d.C. Entrambi i templi sono stati oggetto di intensi studi archeologici e di interesse religioso e storico da parte di ebrei e non ebrei in tutto il mondo.

Rimando tradizionale al declino dell'Ebraismo e del Paganesimo (quest'ultimo sottolineato pure dalla lotta convulsa dei cavalli in secondo piano, che non ha ancora ricevuto la lieta Novella) da cui si originò la religione cristiana. L'edificio con le scale è stato paragonato al presbiterio della chiesa di San Miniato al Monte; su di esso si trovano alcuni arbusti, come si vedono talvolta su alcune costruzioni delle quali la natura ha avuto tutto il tempo di impadronirsi nuovamente. 

 

2^ ipotesi

Secondo altri autori, invece, il modello fu la villa medicea di Poggio a Caiano che allora doveva essere un cantiere in divenire con il solo piano porticato e la doppia scalinata parallela oggi non più esistente.

La Villa Medicea di Poggio a Caiano è una residenza storica situata nel comune di Poggio a Caiano, nella provincia di Prato, in Toscana, Italia. Costruita nel XVI secolo, è una delle ville più importanti del periodo rinascimentale italiano. 

 

storia dell'opera adorazione dei magi di Leonardo da Vinci
dettaglio bambino adorazione dei magi di Leonardo da Vinci
UOMO DETTAGLIO Adorazione dei Magi Leonardo da Vinci
Cartone e disegno preparatorio adorazione dei magi Leonardo da Vinci

cartone preparatorio eseguito da Leonardo da Vinci 

La storia

 

1370

L'antico monastero  passò di proprietà ai cistercensi della badia a Settimo.

 

1420

papa Martino V la concesse ai canonici agostiniani regolari di San Salvatore di Bologna, meglio noti come Canonici regolari di Santa Maria in Reno. Con gli agostiniani il complesso visse il suo momento di massimo splendore, assicurato da cospicue entrate di denaro (dalla Repubblica fiorentina e da privati, grazie anche al favore del pontefice Eugenio IV) e dal priorato su altre parrocchie nelle vicinanze.

 

1481

Il convento maschile agostiniano di San Donato a Scopeto, fu costruito all'esterno della porta Romana nella diocesi fiorentina.

Inizialmente si trattava di una piccola parrocchia dei monaci Cistercensi della Badia a Settimo. Fu assegnato da papa Martino V ai canonici agostiniani regolari di San Salvatore di Bologna, che ampliarono la struttura.

 

1481, luglio

Il documento di commissione attesta che Leonardo da Vinci aveva ricevuto dai Canonici regolari di Sant’ Agostino l’incarico di dipingere e completare entro 30 mesi, la tavola dell’altare maggiore della chiesa di San Donato a Scopeto, situata fuori dalla cerchia muraria di Firenze.

 

1481, settembre

Leonardo lascia Firenze per recarsi a Milano, alla corte di Ludovico il Moro,  senza aver completato l'opera. E' molto probabile pensare che, ancora prima di partire, sapeva che non sarebbe tornata per ultimarla in quanto preso con altri progetti.

 

Vasari afferma nella Vita dedicata a Leonardo che “per l’intelligenzia de l’arte cominciò molte cose e nessuna mai ne finí, parendoli che la mano aggiugnere non potesse alla perfezzione de l’arte ne le cose, che egli si imaginava, con ciò sia che si formava nella idea alcune difficultà tanto maravigliose, che con le mani, ancora che elle fussero eccellentissime, non si sarebbono espresse mai.”

 

1483 -1490

In questo periodo i religiosi decisero di affidare l’esecuzione di una nuova pala d’altare con l’Adorazione dei Magi a Filippino Lippi, trascorsi ormai diverso tempo dall'interruzione dei lavori da parte di Leonardo.

 

1496

La nuova pala d'altare commissionata in precedenza a Filippino Lippi, venne ultimata.

 

1529, 14 ottobre

Il monastero venne distrutto durante il violento assedio di Firenze dalle truppe imperiali, agli ordine del comandate da Filiberto di Chalons e Pier Maria III de' Rossi, marchese di San Secondo.

 

1601

 si trovava nelle raccolte di don Antonio de' Medici e, dopo la morte di suo figlio Giulio.

 

1670 

L'opera risulta essere presso le Gallerie fiorentine

 

1681 

andò perduta la cornice cinquecentesca con dorature, probabilmente in occasione dello spostamento della tavola alla villa di Castello. Dal 1794 tornò definitivamente al museo.

 

2011, Novembre

 l’Adorazione dei Magi viene trasferito al Laboratorio di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure presso la Fortezza da Basso. Il risultato ottenuto da questo importante restauro ha fatto emergere elementi utili a effettuare una più approfondita lettura dei valori espressivi dell’opera e ha fatto riemergere la potenza dei volumi e delle espressioni dei personaggi rappresentati.

La pulitura ha consentito anche di penetrare sempre più nel modo di lavorare di Leonardo, confermando l’interpretazione iniziale circa le varie fasi e materiali, e arricchendola di nuovi elementi, esempi e interessanti problemi interpretativi. Dell’intervento di restauro nella sua globalità si parlerà nel volume di studi che seguirà alla restituzione dell’opera alla Galleria degli Uffizi al termine del delicato intervento curato dall’Opificio delle Pietre Dure con il sostegno degli Amici degli Uffizi.

 

Restauro Adorazione dei Magi - Opificio pietre dure di Firenze

Al di sopra dei primi strati disegnativi e pittorici, si sono nel tempo sovrapposte molte stesure non originali di vernice, vernice pigmentata, colla, patinature, ed anche qualche limitato ritocco. Il ritiro di questi materiali stava provocando una trazione della superficie, con il rischio di piccoli strappi di materia pittorica. La completezza del disegno sottogiacente è stato acquisito con tecnologia infrarosso di ultima generazione.

 

L’intervento di pulitura ha riguardato l’eliminazione dei vari materiali sovrapposti nei secoli, tramite un leggero, graduale e differenziato assottigliamento. La superficie pittorica risulta libera dal pericoloso effetto di strappo dei materiali accumulatisi sopra, e le parti disegnate e ombreggiate da Leonardo emergono finalmente leggibili in maniera chiara. È soprattutto nella parte alta che la nuova lettura dell’opera si afferma prepotente, rivelando un accenno sottilissimo del colore del cielo e rendendo percepibili a occhio nudo anziché solo in infrarosso le figure dei lavoratori che sono intenti alla ricostruzione del Tempio, elemento iconologico di grande importanza, così come la zuffa di cavalli e figure umane sulla destra.

La presenza di queste tracce di velatura di colore locale, già evidenziata dalle prime indagini diagnostiche, è forse all'origine della patinatura con la quale, nei secoli passati, le si erano volute occultare, forse per conferire all'insieme l’effetto non di un non finito, ma di un voluto monocromo.

Questa delicata pulitura ha consentito anche di penetrare sempre più nel modo di lavorare di Leonardo, confermando l’interpretazione iniziale circa le varie fasi e materiali, ma arricchendola di nuovi elementi, esempi ed anche di interessanti problemi interpretativi.

Come si rileva ovunque, molta materia aggiunta è stata ancora lasciata, in base alla impostazione teorica e tecnica della pulitura propria di questo Istituto, sia come livello di sicurezza, sia come "patina" della storia trascorsa.

Riassunto generale:

"L'Adorazione dei Magi" di Leonardo da Vinci è un dipinto che rappresenta la scena biblica dell'adorazione dei Magi, i saggi che portano doni a Gesù bambino. La storia completa di quest'opera è un intreccio di iniziative, cambiamenti e un'interessante commistione di stili artistici.

 

Leonardo iniziò a lavorare sul dipinto intorno al 1481, su commissione dei monaci francescani di San Donato a Scopeto, situati vicino a Firenze. L'artista intraprese il progetto con l'intenzione di creare una composizione complessa e innovativa, ricca di dettagli e caratterizzata da numerosi personaggi.

 

Tuttavia, a causa delle sue continue sperimentazioni artistiche e della sua partenza per Milano nel 1482, il dipinto non fu mai completato secondo i suoi piani originali. Leonardo lasciò Firenze, portando con sé la tela incompiuta, e il lavoro sulla "Adorazione dei Magi" fu abbandonato nella sua bottega.

 

La tela incompiuta rimase in possesso di Leonardo fino alla sua morte nel 1519. Successivamente, vari artisti, tra cui Giovanni Ambrogio de Predis, cercarono di completare l'opera, ma la versione finita mostrava solo una parte della visione originale di Leonardo.

 

Attualmente, la versione incompiuta di "L'Adorazione dei Magi" è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. L'opera riflette la genialità e la maestria di Leonardo da Vinci, anche se rimane un'opera incompiuta, testimone del processo creativo e delle sfide che l'artista affrontò durante la sua carriera.

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