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PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI 

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LEONARDO DA VINCI: ANNO 1519

1519

Leonardo è presente al "Battesimo del Delfino". Si tratta di un importante evento storico e artistico che ebbe luogo nel Rinascimento italiano. Questo evento fu il battesimo di Francesco, figlio di re Francesco I di Francia e di Claudia di Francia, avvenuto nel 1519 a Fontainebleau. L'evento fu un'occasione importante per celebrare la nascita di un erede al trono francese e coinvolse una serie di festeggiamenti e celebrazioni, inclusa la commissione di opere d'arte.

 

Il "Battesimo del Delfino" è anche il titolo di un dipinto realizzato da Leonardo da Vinci, che mostra la scena del battesimo di Francesco. Tuttavia, Leonardo non completò mai questo dipinto e lasciò solo alcuni schizzi e disegni preparatori. Il lavoro fu poi completato da altri artisti, tra cui il pittore fiorentino Giorgio Vasari.

 

Quanto alle nozze di Lorenzo de' Medici, duca di Urbino, non ci sono documentazioni riguardanti specifici festeggiamenti o opere d'arte commissionate per quest'occasione. Tuttavia, Lorenzo de' Medici, duca di Urbino, era un membro della famiglia Medici di Firenze, una delle famiglie più potenti e influenti del Rinascimento italiano, e quindi è probabile che le sue nozze siano state celebrate con pompa e magnificenza, probabilmente coinvolgendo artisti e architetti rinomati dell'epoca. Se hai ulteriori domande o bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a chiedere!

 

assistendo alla messa in scena della Mandragola, famosa commedia di Niccolò Machiavelli.

La "Mandragola" è una commedia teatrale scritta da Niccolò Machiavelli intorno al 1518. È una delle opere più celebri dell'autore fiorentino, noto principalmente per il suo trattato politico "Il Principe".

La trama della "Mandragola" ruota attorno a una serie di inganni e intrighi che coinvolgono i personaggi principali: Callimaco, un giovane innamorato di Lucrezia, moglie di Nicia; Nicia, il marito di Lucrezia; Lucrezia, la donna desiderata da Callimaco; e Ligurio, un astuto consigliere.

Callimaco desidera ardentemente Lucrezia, ma scopre che è sposata con Nicia, un uomo molto devoto. Con l'aiuto di Ligurio, Callimaco escogita un piano ingegnoso per sedurre Lucrezia: fingendo di essere un medico che consiglia a Nicia di far prendere a sua moglie un'infusione di mandragola per aiutarla a concepire un figlio, ma in realtà il farmaco renderà Lucrezia temporaneamente sterile, permettendole di avere un figlio con Callimaco senza che Nicia sospetti nulla.

La commedia affronta temi come l'inganno, la corruzione, la moralità e il desiderio, e offre uno sguardo critico sulla società e sulla moralità del tempo. La "Mandragola" è apprezzata per la sua abilità nell'intrecciare la trama e per il suo umorismo tagliente, e rimane una delle opere teatrali più studiate e rappresentate della letteratura italiana.

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1519, 23 aprile - il testamento

 Melzi ne sarà l'esecutore e l'erede principale: a lui andranno tutti i manoscritti, gli strumenti e le «opere del pittore».

Vi è anche menzionato Salai che però non è più con Leonardo: tornato a Milano portando con sé numerosi dipinti suoi e probabilmente della bottega leonardesca, si rivelerà ricchissimo, si sposerà e morirà per un colpo di fucile.

Nel testamento si ritrovano ancora i nomi del servitore Battista de Villanis - che divide il "giardino" di Milano con Salai, che qui aveva costruito una sua casa - i fratelli di Leonardo da parte di padre - che ricevono «400 scudi di sole e il podere di Fiesole» - le chiese di Saint Florentin e di San Dionisio e i poveri dell'Ospedale di Dio e di San Lazzaro ad Amboise.

 

 

1519,  23 aprile

Il testamento venne redatto alla presenza di Leonardo, innanzi al notaio Guglielmo Boreau e a cinque testimoni ( non si conoscono i loro nomi) e all'amico di sempre Francesco Melzi: Leonardo fece mettere agli atti che dopo la sua morte volle essere sepolto nella adiacente chiesa di San Fiorentino. Indicò anche che la cerimonia funebre dovesse essere  accompagnata dai cappellani e dai frati minori della chiesa, in aggiunta, quasi a sottolinearne la sua semplicità di uomo, chiee che al corteo funembre vi fossero presenti   sessanta poveri, ognuno con una torcia in mano.

 

Pretese la celebrazione di tre messe solenni, con la presenza del diacono e suddiacono, e di trenta messe “basse”a San Gregorio, a Saint-Denis e nella chiesa dei francescani.

 

Cosa sono le messe solenni? 

Le "messe solenni" sono una forma più elaborata e cerimoniosa di celebrazione della messa nella Chiesa cattolica. Questa forma di messa nel Rinascimento francese ma anche in quello italiano, prevedeva elementi aggiuntivi rispetto alle messe basse, come ad esempio l'uso di canti liturgici più complessi, la partecipazione di ministri aggiuntivi come un diacono e dei suddiaconi, l'uso di incenso, e una maggiore enfasi sulla pompa e sulla bellezza nella liturgia.

 L'incenso veniva utilizzato per simboleggiare la preghiera che si alza verso il cielo e per santificare gli oggetti liturgici e le persone presenti.

il clero e altri ministri liturgici indossano spesso vesti liturgiche più elaborate, come la pianeta, la dalmatica e il piviale, che aggiungono un elemento di bellezza e dignità alla celebrazione.

l'altare e il santuario sono spesso decorati con fiori, candele e altri elementi liturgici, che contribuiscono alla bellezza e alla sacralità della celebrazione.

 

Cosa sono le messe basse?

Con il termine "messe basse" ci si riferisce a una messa semplice celebrata senza l'assistenza di un diacono e senza l'uso di incenso. 

Durante una messa bassa, il sacerdote celebrava l'eucaristia seguendo il rito previsto dalla Chiesa cattolica, che include la liturgia della Parola (lettura delle Scritture, omelia) e la liturgia dell'Eucaristia (preghiere eucaristiche, consacrazione e comunione). 

Erano considerate un modo semplice e diretto per celebrare la messa senza la necessità di una grande preparazione o di una cerimonia elaborata. 

 

In queste volontà di Leonardo, possiamo cogliere i due aspetti scelti per la sua commemorazione, aspetti che ben descrivono il suo pensiero verso il Cristo e i discepoli; quando indice le messe basse vuole sostanzialmente che il popolo, fatto di gente umile abituata alla semplicità del rito, sia presente. Per le messe solenni invece, pretende che il suo ricordo sia rivolto alla chiesa nella sua interezza e grandezza, quella chiesa che in qualche modo gli ha consentito di espletare la sua arte. Va ricordato che proprio negli ultimi anni di vita lo stesso Leonardo si sente quasi in  colpa per aver dedicato poco tempo alla glorificazione della madonna e del Cristo nelle sue pitture e nei suoi studi. 

 

1519, venerdi 2 maggio

 

Tra gli ultimi scritti di Leonardo troviamo una riflessione amara scritta su pergamena che ricorda quanto sino all'ultimo dei suoi giorni, fosse preso da progetti, idee a tal punto di dimenticarsi perfino di cenare:   “Mi fermo per stasera, perché la zuppa si raffredda…”

 

Leonardo muore il 2 maggio a Cloux, l'attuale castello-museo di Clos Lucé a 67 anni. 

Lo stesso Vasari  afferma che Leonardo spirò tra le braccia del re di Francia Francesco I, che scoppiò in un pianto a dirotto. Bisogna ricordare che Francesco I aveva un rapporto di amicizia molto sretto con Leonardo, rapporto che si era sviluppato nel tempo che era da considerarsi fraterno.

 

1519, 12 agosto

un registro ricorda come «fu inumato nel chiostro di questa chiesa M. Lionard de Vincy, nobile milanese e primo pittore e ingegnere e architetto del Re, meschanischien di Stato e già direttore di pittura del duca di Milano». 

 

1562 -1598

Secondo le informazioni dell'epoca , durante i disordini relativi alle lotte religiose tra cattolici e ugonotti. furono particolarmente cruente e opposero calvinisti (ugonotti) e cattolici. Le tensioni tra cattolici e calvinisti esplosero in particolare durante la reggenza di Caterina 'de Medici, a partire dal 1559, la tomba di Leonardo venne violata e le sue spoglie disperse ( alcuni affermano che vennero tumulate in una fossa comune insieme ai caduti delle due fazioni, ma di questo non vi è documentazione certa).

 

1874 

Durante la ristrutturazione dei giardini della chiesa, fu ritrovato  uno scheletro con una pietra recante alcune iscrizioni con lettere del nome di Leonardo da Vinci ( notizia non documentata). Si pensò si trattasse proprio dei resti di Leonardo che vennero immediatamente trasferiti all'interno della cappelletta di Saint-Hubert presso il castello di Amboise. All'interno delle  stessa, venne realizzata la tomba con una lastra in marmo con sopra una una placca in bronzo, ancora oggi visibile.

 

La tomba di Leonardo da Vinci 

si trova oggi nella cappella di Sant’Uberto, nel Castello di Amboise.

E' molto probabile che i veri resti di Leonardo non siano collocati nell'attuale tomba, ma forse dispersi e successivamente raccolti presso una tomba comune nelle adiacenze del castello stesso.

tomba di Leonardo da Vinci in Francia
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Quali furono le cause della morte?

 

Sulle cause della morte di Leonardo, si è scritto molto, spesso descrivendo con minuzia di particolari la causa reale della morte. 

Ad oggi, invece, possiamo affermare che tutte queste certezze non vi sono, anzi, rimangono ancora molti dubbi e, di seguito, elenchiamo alcune tra le ipotesi più accreditate. 

 

1^ ipotesi

La spiegazione del decesso è lo stesso Vasari che indica la morte per parossismo

La sua descrizione è particolareggiata e ve la mostriamo estratta da Giorgio Vasari - Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri (1568) Parte terza (primo volume) 

 

“Lionardo intendendo ciò partì, et andò in Francia, dove il re avendo avuto opere sue, gli era molto affezzionato; e desiderava ch’e’ colorisse il cartone della S. Anna; ma egli, secondo il suo costume, lo tenne gran tempo in parole. 

 

Finalmente venuto vecchio, stette molti mesi ammalato; e vedendosi vicino alla morte, si volse diligentemente informare de le cose catoliche e della via buona e santa religione cristiana, e poi con molti pianti, confesso e contrito, se bene e’ non poteva reggersi in piedi, sostenendosi nelle braccia di suoi amici e servi, volse divotamente pigliare il santissimo Sacramento fuor del letto. 

 

Sopragiunseli il re che spesso et amorevolmente lo soleva visitare; per il che egli per riverenza rizzatosi a sedere sul letto, contando il mal suo e gli accidenti di quello mostrava tuttavia quanto avea offeso Dio e gli uomini del mondo, non avendo operato nell’arte come si conveniva. Onde gli venne un parossismo messaggero della morte. 

 

Per la qual cosa rizzatosi il re e presoli la testa per aiutarlo e porgerli favore, acciò che il male lo allegerisse, lo spirito suo, che divinissimo era, conoscendo non potere avere maggiore onore, spirò in braccio a quel re nella età sua d’anni 75.”

 

 

Morte di Leonardo da Vinci

Jean-Auguste-Dominique Ingres , "La morte di Leonardo da Vinci" (1818), 

Musée des Beaux Arts de la Ville de Paris, Petit Palais. 

Questo fu uno degli ultimi dipinti di Jean-Auguste Dominique Ingres, prima dell'inizio della sua decadenza economica.

 

2^ ipotesi

Si è pensato che Leonardo soffrisse di fibrillazione atriale (FA) è un tipo comune di aritmia cardiaca caratterizzata da un battito irregolare e veloce degli atri, le due camere superiori del cuore. Invece di contrarsi in modo coordinato e regolare, gli atri vibrano o fibrillano in modo disordinato, causata da una serie di fattori, tra cui ipertensione arteriosa, malattie cardiache strutturali. Questa condizione gli avrebbe creato una insufficienza cardiaca, e riduzione della capacità di esercizio fisico ( Leonardo era allettato da diversi mesi).

 

3^ipotesi

Per alcuni studiosi, Leonardo fu colpito da una forma di paralisi alla mano destra che gli lo costrinse a limitarne i movimenti. Questa disfunzionlità sembrerebbe dovuta a quello che oggi conosciamo come ictus, forse ischemico o emorragico, che gli avrebbe danneggiato le aree del cervello che controllano il movimento e la funzione della mano, causando paralisi o debolezza.

 

4^ ipotesi

Leonardo da Vinci ebbe un trauma del nervo ulnare che paralizzò la mano destra. Nel 2019, sulla rivista Journal of the Royal Society of Medicine, si afferma che la mano destra di Leonardo da Vinci fu colpita da a una paralisi dell'ulnare, che rese la sua mano rigida e ricurva. Secondo gli studiosi ciò sarebbe da mettere in relazione alla rigida alimentazione solo vegetariana del genio toscano.

Il trauma del nervo ulnare si verifica quando il nervo ulnare, uno dei principali nervi che forniscono sensibilità e controllo muscolare alla mano e all'avambraccio, subisce danni o lesioni. Questo nervo passa lungo la parte interna del braccio e attraversa il gomito, dove può essere facilmente compresso o danneggiato.

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camera da letto: Lonardo morì su questo letto

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sala da pranzo: qui Lonardo era solito ricevere le persone

La dimora e la tomba di Leonardo

Per coloro che desiderano visitare i luoghi in cui Leonardo ha vissuto gli ultimi suoi anni, le stanze  e il parco dove spesso camminava e si intratteneva per lunghe chiaccherate

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Per informazioni e visite: Maniero di Clos Lucé di Amboise, sito web


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